Sangiovese, perché lo amiamo così tanto?

Sangiovese è un orgoglio nazionale, Il vitigno rosso più diffuso in Italia con una superfice di oltre 70.000 ettari, corrispondenti all’11% circa della superficie vitata nazionale. E’ una varietà di uva a bacca scura presente principalmente nelle regioni Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Molise e Umbria.

È stato coltivato fin dall’epoca romana e si crede che sia stato coltivato in Toscana dai tempi degli Etruschi. Il Sangiovese, il cui nome deriva dal latino “sanguis Jovis” (sangue di Giove) è considerato il punto di riferimento per la vinificazione italiana di qualità insieme al Nebbiolo, Corvina e all’Aglianico ed il simbolo dei vini rossi toscani. Questo famoso vitigno è la base di alcuni grandi nomi dell’enologia italiana certificati DOC e DOCG, come Il Brunello di Montalcino (100% Sangiovese), Il Vino Nobile di Montepulciano (la varietà principale), il Chianti (la varietà principale) e il Morellino di Scansanno (100% Sangiovese).

Ci sono molti cloni di Sangiovese in quasi tutta l’Italia, che differiscono per le dimensioni dei grappoli e degli acini, il tempo di maturazione, il contenuto di zucchero e il sapore dei vini risultanti. Un vino Sangiovese ben fatto è amato per la sua alta acidità, i tannini morbidi, l’equilibrio naturale e longevità. È caratterizzato da toni brillanti di ciliegie, amarene e frutta a nocciolo scura, che possono essere ombreggiati da note di foglia di pomodoro ed erbe secche. L’invecchiamento in rovere di questi vini sta diventando sempre più popolare e può completare la loro ricca aromaticità con sapori di prugna e lampone selvatico.